Grazie a tecnologie sempre più efficaci e semplici da usare, la videosorveglianza domestica è diventata molto più comune che in passato. Utilizzata in larga misura per proteggere la casa da furti e effrazioni, può tuttavia essere impiegata anche per sorvegliare animali domestici, minori e anziani al fine di assicurarsi che stiano bene quando nell’abitazione non c’è nessun altro.
Oltre ai motivi che abbiamo appena indicato, alcune persone desiderano installare una telecamera in casa per controllare il corretto svolgimento del lavoro da parte di una badante, una baby sitter, una colf o qualsiasi altro tipo di collaboratrice o collaboratore domestico.
Ebbene, in questo caso a livello legislativo la questione si complica leggermente, perché sorvegliare la badante o un’altra lavoratrice o lavoratore tramite video non è sempre legittimo. Scopriamo quali sono le fattispecie in cui si può fare e quando invece costituisce una violazione della privacy.
Telecamera in casa con badante o altra collaboratrice: quando si può
Chiariamo subito un punto: installare una telecamera all’interno della propria abitazione oppure nel pianerottolo d’ingresso è legale e non necessita di alcuna autorizzazione particolare, ad esempio, da parte del condominio. Diverso è il discorso per le zone esterne non di esclusiva pertinenza della propria abitazione ma condivisa con altri condomini, come abbiamo già spiegato in un precedente post.
Inoltre, a differenza di quanto accade con la videosorveglianza nelle aziende, quando in casa lavorano badanti, colf o altre collaboratrici, non è necessaria l’autorizzazione dell’Ispettorato del lavoro o dei sindacati per installare una telecamera.
Tuttavia, la collaboratrice o il collaboratore coinvolti devono essere informati per iscritto della presenza della telecamera, salvo se la videosorveglianza serve per dimostrare il compimento di un illecito da parte del dipendente di cui il datore di lavoro ha fondati motivi per sospettare.
Riassumendo, è possibile installare una telecamera per controllare la badante o altra collaboratrice / collaboratore nei seguenti casi:
- se questa/questo ne è informata/o per iscritto
- se il datore di lavoro ha fondati motivi per sospettare della persona in questione, ad esempio perché pensa che rubi, che maltratti il familiare che deve assistere o che perda molto tempo al telefono.
In quest’ultimo caso le immagini devono essere utilizzate solo per un’eventuale denuncia (che va effettuata entro tre mesi), non vanno condivise in altra maniera (ad esempio sui social) e devono essere cancellate immediatamente se non mostrano alcun illecito.
Quando non si può usare la videosorveglianza con la badante
Vediamo invece tutti quei casi in cui sorvegliare la badante, la colf o la baby sitter con una telecamera costituisce una violazione della privacy:
- quando la telecamera rimane accesa senza che il padrone di casa sia presente e la persona sorvegliata non ne è al corrente
- quando il datore di lavoro usa la telecamera preventivamente per controllare il dipendente, senza fondati motivi per farlo.
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